Ada e il nobile cavaliere
Un'antica
leggenda, raccontata dagli anziani narra
che un
tempo lontano, in quel di Gavazzana, appena più in basso,
sulla destra della vecchia chiesa dove ora sorge il municipio, ci fosse la
bottega di un bravo fabbro ferraio, talmente bravo che I clienti dovevano
sostare a lungo nell’attesa del proprio turno. Col passare degli anni la
bottega si trasformò in una stazione di posta, frequentata anche da artisti e
viandanti. Si trattava di ben poca cosa, un’osteria di paese dove si
masticavano carrube e castagne secche
e
si tenevano a disposizione dei passeggeri in transito,
pochi
piatti rustici, semplici e gustosi, innaffiati
dal vino dei colli, Le pietanze erano limitate a ciò che la stagione ed il
territorio offrivano; le uova servite
di sera erano le stesse che la moglie dell'oste raccoglieva al mattino. I
paesani si trovavano in osteria per le partite a carte, per le discussioni sulle
disgrazie e sulle corna altrui, o semplicemente per esserci. S’incontrava
l'occasione buona per comprare o vendere il maiale, l’asino o un pezzo di
terra, qui si potevano concludere gli affari alla presenza dei testimoni,
davanti al fiasco di vino, con grandi manate sulle spalle.
L’Oste
faceva
arrivare
le uve direttamente dalle
sue
vigne
e produceva il vino nelle cantine. Nella bella stagione si chiacchierava
sotto
l’imponente glicine e,
dopo
tante parole,
come d'abitudine, veniva
imbandito un lungo tavolaccio con salumi
e formaggi. In un angolo, appartato e meno illuminato della locanda quello sulla
sinistra, appena prima della cucina, soleva sedere un insolito viandante, poco
loquace e
avvolto da un
misterioso alone di magia.
Attraverso
le parole degli anziani, si diceva che il
misterioso personaggio fosse un nobile che, per garantire un erede legittimo al
casato, fu costretto ad allontanare l’amata Ada, bella fanciulla del luogo,
per sposare una nobildonna. L’oste
poco si curava dell’anziano uomo e tanto generose eran le monete lasciate sul
tavolaccio che l’angolo a sinistra, poco prima della cucina gli fu sempre
riservato. Con il passare del tempo, l’oste e il nobile divennero amici,
bevvero insieme il vino dei colli e, finalmente, il cavaliere poté confidare a
qualcuno le sue pene d’amore per l’amata Ada trovando così un po’ di
pace.
*****
piazza don Carlo Sterpi n° 3
Gavazzana
cell. 3477287280